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Durante la Prima Guerra Mondiale, la fama dei centri ricreativi dei Cavalieri di Colombo e delle loro gare atletiche con il motto “Tutti sono benvenuti - Tutto è gratuito” raggiunsero l’Italia e la Santa Sede.

Sua Santità Papa Benedetto XV riceve la delegazione
Sua Santità Papa Benedetto XV riceve
la delegazione dei Cavalieri di Colombo nel 1920.

Dopo la guerra, il 28 agosto 1920, una delegazione di 235 Cavalieri di Colombo, guidati dal Cavaliere Supremo James Flaherty, fu ricevuta in Udienza Privata nella sala del Concistoro da Sua Santità Papa Benedetto XV. Il Santo Padre accolse i Cavalieri con parole “di incoraggiamento e sentimenti di grande speranza”. Li elogiò per il loro sostegno alla “Catholic University of America”, la loro assistenza ai Vescovi, il lavoro caritatevole svolto durante la guerra e, infine, chiese di estendere la loro l’attività a Roma.
In ottemperanza alla richiesta del Santo Padre, i Cavalieri di Colombo decisero di realizzare dei campi ricreativi e di metterli a disposizione gratuita dei giovani di Roma.
Un fondo di sovvenzionamento “Italian Welfare Fund” fu costituito a questo scopo nel 1922. Il precedente Cavaliere Supremo Edward L. Hearn, venne a Roma in aprile per aprire un ufficio dei Cavalieri di Colombo in Via delle Muratte, 25. L’ufficio, oltre a servire come quartiere generale per lo svolgimento delle normali attività, avrebbe anche dato assistenza e fornito guide ai pellegrini di lingua inglese.
Tra il 1922 e il 1927, durante il mandato del Cavaliere Supremo Flaherty, i Cavalieri di Colombo aprirono a Roma cinque centri sportivi sotto la guida attenta dell`architetto ed ingegnere, Enrico Pietro Galeazzi, divenuto Conte, il quale si occupò non solo delle complesse trattative per l’acquisto o l’affitto dei campi ma anche della loro organizzazione.
Il Conte Galeazzi progettò ogni centro sportivo in armonia con l`ambiente e lo stile architettonico del quartiere nel quale andava ad inserirsi, dando ad ogni struttura delle caratteristiche uniche. Ogni complesso era composto da un edificio con spogliatoi, palestre e campi di calcio. Alcuni avevano campi di pallacanestro, pallavolo e tennis. Istruttori qualificati guidavano i bambini nei loro giochi. Campi da bocce erano a disposizione degli anziani.
Nel 1922 Papa Pio XI, successore di Papa Benedetto XV, accolse con entusiasmo questo progetto. Sua Santità appoggiò in maniera concreta l’iniziativa donando un terreno, su cui doveva sorgere l’Oratorio di San Pietro, situato in un punto tale che “posso” egli disse “vedere dalla finestra del mio studio quali progressi si stanno realizzando qui, nel cuore di Roma”. Inoltre affermò che, l’opera dei Cavalieri di Colombo “era appropriata.... e non meno utile di altri tipi di assistenza”.



L’Architetto Enrico Pietro Galeazzi espone il progetto
edilizio al Sig. Edward L. Hearn, e ai Monsignori
Borgongini-Duca e Caccia Dominioni



Ingresso dell’Oratorio di San Pietro


L`Oratorio di San Pietro, così chiamato per volere di Sua Santità Pio XI, fu la prima struttura ad essere inaugurata nel 1923 e fu costruito in un luogo storico, al centro del Circo di Nerone, cioè proprio dove molti dei primi cristiani erano stati martirizzati in nome della fede.
Per fare posto alle nuove strutture furono demoliti diversi edifici; fra cui una fonderia secolare, risalente al periodo di Papa Innocenzo VIII. Durante i lavori vennero alla luce alcuni importanti reperti archeologici tra cui lo stemma araldico dello stesso Innocenzo VIII, che era stato Papa nel periodo della scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo. Fu inoltre trovato il modello ligneo della universalmente conosciuta statua di San Pietro, attualmente venerata nella Basilica Vaticana. Questo modello ligneo, restaurato, è esposto oggi nel museo dei Cavalieri di Colombo a New Haven.
Tra gli edifici salvati vi fu la Chiesa di San Salvatore in Ossibus, risalente al 750 A.D. La chiesa, un monumento di importanza artistica e storica, fu completamente restaurata dai Cavalieri di Colombo ed utilizzata come cappella per l’ala maschile del nuovo Oratorio.
L’oratorio consisteva in un edificio di due piani, circa 300 metri di lunghezza, con un’ala riservata alle ragazze ed una ai ragazzi. Ogni ala possedeva una propria cappella e strutture autonome per le attività all’aperto. Al centro della costruzione fu installato un teatro con 1000 posti; le ragazze sedevano in galleria e i ragazzi in platea.

La palestra fu costruita in un immobile separato e completamente fornita di una moderna attrezzatura sportiva, e veniva usata alternativamente dai ragazzi e dalle ragazze. Ben presto, i Cavalieri di Colombo acquistarono due aree contigue per ingrandire la sezione femminile dell`Oratorio. Tali aree erano costituite da piccole, vecchie case e da due vie esigue che furono demolite per costruire un nuovo edificio destinato alle ragazze.
L`Oratorio di San Pietro fu inaugurato il 9 Aprile del 1924. Sarebbe dovuto essere dedicato e benedetto da S.S. Pio XI, il quale all’ultimo momento fu impossibilitato a presiedere la cerimonia per motivi diplomatici. Da quando il Governo Italiano assunse il controllo di Roma nel 1870, ogni Papa protestò la perdita della Sovranità Papale proclamandosi prigioniero entro le mura vaticane. Una piccola parte dell’Oratorio poggiava sul territorio Italiano e quindi la presenza del Santo Padre sarebbe stata interpretata come un’intrusione nello Stato Italiano.
Papa Pio XI fece espressamente coniare una speciale medaglia per commemorare la fondazione dell`Oratorio. L’iscrizione latina dice: " I Cavalieri di Colombo, a proprie spese, fondarono questo Oratorio di San Pietro per poter esaudire i desideri di Pio XI, PM., per l`istruzione Cristiana della gioventù romana."

Nel Maggio del 1926 il campo da gioco Pio XI, fu consacrato e benedetto, da Sua Eminenza il Cardinale Pietro Gasparri, Segretario di Stato. Situato in una posizione panoramica, sulla collina del Gelsomino, fra il Gianicolo ed il Vaticano, è uno dei più grandi (18 acri) e più bei campi di Roma ed offre una vista spettacolare della città.



Senza macchine o camion, gli operai livellarono il
terreno del campo da gioco con strumenti manuali.

 

Quaranta anni dopo, questo campo fu scelto come nuova sede per l’Oratorio di San Pietro. Infatti, nel 1965, i Cavalieri di Colombo, secondo il desiderio di Papa Paolo VI e con un’ulteriore manifestazione della loro devozione alla Santa Sede, donarono l’area su cui sorgeva l’Oratorio per consentire la costruzione di una più ampia aula delle Udienze capace di ricevere il numero sempre crescente di pellegrini.
Poiché tuttavia, il Santo Padre desiderava che le attività dell`Oratorio continuassero, esso fu ricostruito, a cura della Santa Sede, nei campi da gioco dei Cavalieri di Colombo sulla collina del Gelsomino. Il nuovo Oratorio di San Pietro fu inaugurato e benedetto da Sua Santità Papa Paolo VI il 29 Giugno del 1968.



Interno della Chiesa di San Salvatore
in Ossibus

Ciò che rimane del primo Oratorio di San Pietro è la Chiesa di San Salvatore in Ossibus dove si può vedere lo stemma dei Cavalieri di Colombo in due vetrate. E’ interessante notare che si tratta dell’unico stemma non ecclesiastico visibile all`interno della Città del Vaticano.
Il campo da gioco Benedetto XV, fu dedicato al Papa che per primo aveva chiesto ai Cavalieri di Colombo di estendere la loro attività a Roma, venne inaugurato nel 1926 da Sua Eminenza il Cardinale Vincenzo Vannutelli, decano del Sacro Collegio, in uno dei quartieri più popolati di Roma, San Lorenzo. Durante la seconda Guerra Mondiale, la zona venne pesantemente bombardata dalle forze alleate. La struttura dei Cavalieri di Colombo fu danneggiata da una bomba ed ironicamente, ora, i frammenti della stessa bomba sono esposti nel Museo dell`Ordine a New Haven.

Il “Benedetto XV” che durante il primo anno di attività registrò una presenza superiore alle 100.000 persone, viene considerato uno dei progetti più riusciti nel suo genere. Trovandosi al centro di una delle zone più bisognose di Roma ha contribuito, a detta delle stesse autorità comunali, a migliorare direttamente ed indirettamente le condizioni di vita del quartiere.
La prima sede dell’impianto sportivo sul fiume Tevere, inizialmente meglio conosciuto come “Il Polverini”, fu consacrato e benedetto da S.E. il Cardinale Basilio Pompilj, Vicario di Roma, nel Maggio del 1927. Essendo sorto su terreno non di proprietà ma demaniale per speciale concessione del Governo Italiano, che già ben conosceva la meritoria attività dei Cavalieri di Colombo, venne spostato nel 1934, a valle del Ponte Duca D’Aosta.

Il nuovo complesso,molto noto ed adibito, proprio per la sua collocazione sulle sponde del Tevere, ad attività sportive quali il canottaggio ed il nuoto, fu benedetto e consacrato da Sua Eminenza il Cardinale Eugenio Pacelli (divenuto poi Papa Pio XII), allora Segretario di Stato il 27 Maggio del 1934. Dieci anni dopo, il 24 ottobre del 1944, fu rinominato" Pastor Angelicus, " in onore di Papa Pio XI.

Sempre nel Maggio del 1927 venne ufficialmente inaugurato e benedetto dal Cardinale Pompilj, Vicario di Roma, il campo sportivo situato nella zona di Valle Giulia. Per la sua posizione nel cuore della città e nelle vicinanze del parco più famoso e più grande di Roma, Villa Borghese, fu frequentato sin dall’inizio da un grandissimo numero di istituzioni scolastiche e religiose.



L’Avvocato Supremo Luke E. Hart, il
Cappellano Supremo Mons. Leo M. Finn,

il Cavaliere Supremo John E. Swift e il
Conte Enrico P. Galeazzi visitano la
Basilica Sant’Eugenio

 

Nel 1942, in occasione del 25° anniversario dell’episcopato di Sua Santità Pio XII, parte del terreno fu donato dai Cavalieri di Colombo al Vicariato di Roma per edificare una nuova parrocchia e dedicarla al Santo di cui il Papa portava il nome: Sant’Eugenio.
La costruzione della nuova chiesa, finanziata dai cattolici di tutto il mondo, fu affidata alla direzione del Conte Galeazzi. Allo stesso, fu dedicato il complesso di Valle Giulia nel 1996 per celebrare il centenario della sua nascita e come segno di gratitudine per una vita spesa al servizio della Santa Sede e dei Cavalieri di Colombo, prima come architetto e poi come rappresentante dell’Ordine a Roma, per 66 anni, e fino al giorno della sua morte avvenuta il 25 Settembre del 1986.

Durante l’Anno Santo 1950, dopo un udienza privata concessagli da Papa Pio XII, il Cavaliere Supremo John E. Swift istituì un fondo per l’acquisto e la costruzione dell’ultimo complesso sportivo in Roma. Fu scelto il nuovo quartiere di Primavalle. Questo centro, chiamato “Pio XII” in onore di Papa Pacelli, fu consacrato e benedetto da Sua Eminenza il Cardinale Francis Spellman, Arcivescovo di New York, il 7 Giugno 1952.



Veduta aerea del Pontificio Collegio Americano del Nord

 

Come era avvenuto per gli altri campi, la costruzione della struttura di Primavalle fu affidata al Conte Galeazzi che in quel periodo stava portando a termine la realizzazione di un altro grandioso progetto, iniziato nel 1947 in collaborazione con l’Arcidiocesi di New York, e cioè il Pontificio Collegio Americano del Nord. Per meglio evidenziare il profondo legame con questa prestigiosa personalità, nel 1982 l`Ordine ha istituito un fondo a beneficio dei seminaristi del Collegio, il “Count Enrico Pietro Galeazzi Fund”.

I campi da gioco dell`Ordine hanno sempre funzionato regolarmente negli ultimi 80 anni, ma ciò non sempre è stato facile specie in alcuni momenti storici, quando i centri dell’Ordine furono chiusi. Fu solo grazie all’abilità diplomatica del Conte Galeazzi, rappresentante dei Cavalieri di Colombo a Roma, che fu trovata una soluzione tra il Governo Italiano, il Vaticano ed i Cavalieri di Colombo.

Le strutture sportive sono state e continuano ad essere a disposizione di parrocchie, scuole, istituti per i disabili, ospedali, centri di riabilitazione, bambini bisognosi, Seminaristi. Fra i numerosi Enti che usano attualmente questi centri per le loro attività sportive troviamo: L’ ANAFIM, istituto per i disabili; le Aziende Sanitarie Locali e l’Apostolato della Preghiera, istituti di Igiene Mentale; il San Giuseppe Cottolengo, un ospedale di riabilitazione; l’Opera S. Pio X per i bambini bisognosi; i seminaristi del San Alfonso e degli Agostiniani Scalzi; gli allievi della Pontificia Università Lateranense, i dipendenti della Città del Vaticano.

Il contributo dei Cavalieri di Colombo alla Santa Sede si estende anche nell’area delle comunicazioni. Nel 1966, l’Ordine ha donato un trasmettitore ad onde corte alla Radio Vaticana. Il Cavaliere Supremo, John McDevitt assistette alla cerimonia
Nel 1975, sotto l’amministrazione del Sig. Virgil C. Dechant, i Cavalieri di Colombo hanno deciso di pagare il costo per ciascun segnale “Uplink” satellitare per le più importanti trasmissioni mondiali televisive del Vaticano.
Poco dopo il programma satellitare Uplink, fu istituita la videoteca Vaticana dei Cavalieri di Colombo, una collezione di un grande numero di filmati sui Papi. Ciò portò al sovvenzionamento di una stazione televisiva mobile per il Centro Televisivo Vaticano (CTV).

Il Cavaliere Supremo Virgil C. Dechant ha esteso, inoltre, le attività dell’Ordine ad altre iniziative vaticane. Nel 1981, i Cavalieri di Colombo hanno sponsorizzato una conferenza internazionale tenutasi a Roma - Le comuni radici Cristiane delle Nazione Europee – co-sponsorizzata dall’Università Gregoriana di Roma e dall’università di Lublin in Polonia.
Nello stesso anno l’Ordine ha contribuito finanziariamente alla costruzione di una nuova cappella nelle Grotte Vaticane, dedicata ai santi Benedetto, Cirillo e Metodio patroni d’Europa.

Un altro progetto è stato l’ingrandimento della cappella di Nostra Signora di Czestochowa.

Nel 1983 i Cavalieri di Colombo hanno costituito il “Vicarius Christi Fund”; gli interessi derivanti da questo fondo sono presentati annualmente al Santo Padre per le sue opere caritatevoli.

Tra le altre opere dei Cavalieri di Colombo in Roma vi sono le numerose sponsorizzazioni per la ristrutturazione di molti grandi lavori architettonici e di opere d’arte nella Basilica di San Pietro.

Uno dei più grandi progetti è stato la ristrutturazione durata due anni della facciata della Basilica di San Pietro (una superficie 3 volte più grande di un campo di football). Per più di 350 anni nessun lavoro di ristrutturazione era stato fatto sulla facciata.
Oltre al progetto della facciata, è stata completata la riparazione e la ristrutturazione delle statue di San Pietro e di San Paolo situate ai due lati dell’entrata della Basilica Vaticana.
Durante i lavori di restauro sono state scoperte 2 antiche stanze nella parte superiore di sinistra della Basilica che sono state ulteriormente suddivise in sei stanze (da usare per la mostra di collezioni religiose e liturgiche della Fabbrica di San Pietro).

Un altro grande intervento di restauro realizzato dai Cavalieri di Colombo è stato la riparazione del soffitto della Cappella del SS. Sacramento nella Basilica di San Pietro inclusa la ristrutturazione dei mosaici danneggiati dall’acqua infiltrata. Questo è stato uno straordinario esempio di lavoro ristrutturativo dato che la cappella non era mai stata oggetto di interventi in passato e che ogni tessera del mosaico è stata rimossa, per riparare i crepacci del soffitto, per poi essere rimessa nuovamente nella loro posizione originale.

Un altro importante progetto è stato il restauro dell’Atrio del Maderno della Basilica di San Pietro e delle sue massicce porte di bronzo in occasione del Giubileo del 2000 (Anno Santo).

Recentemente, sotto la neo-amministrazione del Cavaliere Supremo Sig. Carl A. Anderson, i Cavalieri di Colombo hanno sponsorizzato alcuni lavori di restauro nelle grotte vaticane.
La cappella della Madonna della Bocciata, la cappella della madonna delle Partorienti, la galleria (Peribolo) che conduce alla Tomba di San Pietro, e la cappella dove si trova la tomba di Papa Pio XII.

L’Ordine ha contribuito anche alla ricostruzione del Coro del Monastero di Santa Chiara ad Assisi, danneggiato dal terremoto del 1997.

Nel gennaio del 2004 è stato offerto il “Concerto della Riconciliazione”, tenutosi in Vaticano alla presenza del Santo Padre Giovanni Paolo II, che ha permesso un incontro tra le varie religioni – Cristiana, Ebraica e Musulmana.

Ottanta anni sono trascorsi da quando i Cavalieri di Colombo iniziarono le attività all’Oratorio di San Pietro. Da quel momento, l`impegno verso il successore di Pietro e la Santa Sede è diventato sempre più forte. Ciò che ebbe inizio con una promessa verbale si è sviluppato in una grande varietà di progetti al passo con l’evoluzione degli interessi pastorali della chiesa nonché con la sua missione di evangelizzazione. Tuttavia, una cosa è rimasta sempre costante: il preciso impegno dei Cavalieri di Colombo di servire la Chiesa.